Dormire, dormire tanto e dormire bene. Il sonno aiuta a rafforzare le nostre difese immunitarie e mai come in questo periodo è importante. Lo dimostrano gli esperti che sostengono che il sonno controlla le funzioni di tutti i nostri organi.
Recentemente uno studio fatto su un campione di 164 adulti ha dimostrato come ci sia un nesso tra il sonno e la possibilità di contrarre i virus. A ciascun volontario è stato somministrato un virus del raffreddore, mentre veniva valutata qualità e quantità del suo sonno. Chi dormiva meno, ha preso il raffreddore peggiore. Chi riposava più di sette ore, ha registrato un raffreddore potente al 17%, mentre chi dormiva meno ore, potente al 45.2%.
Perché avviene questo? Durante il sonno viene rilasciata la citochina, una proteina che coordina le cellule del sistema immunitario quando si trovano a reagire con un’infezione. Quando dormiamo poco, produciamo poche proteine citochine e il nostro sistema immunitario è più debole. L’organismo produce anche meno anticorpi e il poco sonno potrebbe avere effetti negativi anche sull’efficacia di un vaccino.
Quante ore bisogna dormire?
Non c’è un numero esatto di ore da dormire, dovremmo assecondare il nostro bioritmo. L’organismo e lo stato di salute di ciascuno di noi determinano quante ore abbiamo bisogno di riposare.
Perché a volte manca il sonno?
Spesso la mancanza di sonno è dovuta dall’ansia. In questo caso bisognerebbe andare a letto solo quando si è stanchi, se si impiegano più di venti minuti per addormentarsi vuol dire che non era il momento giusto.
Un altro nemico del sonno è il caffè. Il nostro organismo produce adenosina, un sonnifero naturale. Se assumiamo caffeina, questa entra in conflitto con l’adenosina e si riducono gli effetti sia di una che dell’altra.
Come ritrovare il ritmo del sonno?
Secondo lo studio di Matthew Paul Walker, professore di neuroscienze e psicologia presso l’Università della California, per ritrovare il sonno esiste una terapia cognitivo-comportamentale.
Bisogna aumentare progressivamente le ore di riposo. Il primo giorno si punta la sveglia dopo che si saranno riposate sei ore, il giorno successivo dopo sei ore e dieci minuti, quello dopo ancora sei ore e venti minuti e così via. Il segreto? Svegliarsi appena scatta la sveglia.