37 anni, madre danese e padre norvegese: si chiama Espen Andersen Brathen ed è il killer che ieri ha ucciso cinque persone in Norvegia, a Kongsberg. Ha fatto irruzione in un negozio prima e poi in una serie di abitazioni private, munito di coltello, arco e frecce. Ha ucciso quattro donne e un uomo, un agente in borghese, i cui corpi sono stati trovati in parte per strada, in parte nelle abitazioni.
Come racconta La Stampa, da tempo viveva isolato nella sua casa e da quattro anni si era convertito all’Islam. Il 29 maggio ha ricevuto un divieto di avvicinamento alla famiglia dopo che ha fatto irruzione nella casa dei suoi genitori e ha minacciato il padre con una pistola. In estate un vicino di casa ha chiamato la polizia perché lo vedeva brandire in giardino armi e bastoni.
La segnalazione più preoccupante risale al 2017 ed è stata fatta da un amico di infanzia che avverte la polizia del video pubblicato da Brathen in cui si definisce un messaggero dell’Islam. L’amico lancia l’allarme: “È una bomba ad orologeria in grado di fare qualcosa di assolutamente terribile”.
La polizia ha spiegato che il giovane era tra i segnalati per allerta terrorismo, ma, non avendo ricevuto ulteriori segnalazioni nel 2021, non era più tenuto d’occhio come prima.
I moventi della strage sono ancora da chiarire anche se non si esclude la pista del terrorismo. Intanto si procederà con una perizia psichiatrica.