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Lo spettro dazi affonda il pharma europeo

L’annuncio del massiccio piano tariffario promesso dal presidente americano Donald Trump zavorra i titoli farmaceutici europei che, secondo le dichiarazioni del tycoon, risulterebbero in cima alla lista dei target. (Sole 24 Ore)

L’industria farmaceutica, in passato esclusa dalle politiche commerciali, risulta ora nel mirino di Trump che venerdì scorso ha dichiarato che «presto» saranno introdotte tariffe specifiche per i prodotti farmaceutici. Il presidente non ha tuttavia fornito dettagli sull’entità delle tariffe, né ha chiarito in che modo i dazi generalizzati sulle merci provenienti da Cina, Canada e Messico, nonché le tariffe «reciproche» che dovrebbero scattare mercoledì sugli altri partner commerciali degli Usa, si applicheranno al settore.

L’inquilino della Casa Bianca ha dichiarato domenica che le tariffe reciproche includeranno tutte le nazioni, non solo un gruppo più ristretto di 10-15 Paesi con i maggiori squilibri commerciali. La Pharmaceutical Research and Manufacturers of America ha rilasciato una dichiarazione venerdì, avvertendo che «i dazi renderebbero più difficile per le aziende investire di più negli Stati Uniti». Un duro colpo per le aziende del Vecchio Continente visto che, secondo PwC, l’industria farmaceutica ha contribuito per 311 miliardi di euro al valore aggiunto lordo dell’Ue nel 2022. Peraltro, il comparto ha già dovuto mandare giù il boccone amaro dei tagli ai finanziamenti decisi dalla nuova amministrazione Trump, e la ristrutturazione delle principali agenzie sanitarie Usa.

Redazione

 

 

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