Il dibattito sull’utilizzo dell’energia nucleare anche in Italia è quotidiano, e avviene a vari livelli: politico, economico, tecnico e tecnologico. Questo già di per sé è un segnale positivo ed è indice di un’apertura che fino a qualche anno fa forse era impensabile. E’ imminente il disegno di legge delega per il nucleare sostenibile che dovrebbe favorire anche in Italia la produzione di energia nucleare con la tecnologia dei mini reattori. (Sole 24 Ore)
Fenomeni globali e irreversibili come l’aumento complessivo della domanda di energia e la necessità di accelerare il cammino verso la decarbonizzazione, utilizzando fonti di energia pulita e sicura, suggeriscono scelte razionali e con una visione di lungo periodo.
A questi possiamo aggiungere anche l’opportunità, per paesi come il nostro, di una maggiore autonomia energetica, allentando la dipendenza da fornitori stranieri e mitigando il rischio di crisi geopolitiche imprevedibili.
L’idea di fondo è che il nucleare si aggiunga a quel mix energetico il più possibile diversificato che sarebbe auspicabile adottare per supportare adeguatamente la crescita complessiva del nostro sistema industriale, oggi zavorrato da bollette energetiche elevate.
Il nucleare ha tutte le caratteristiche per essere un ideale complemento per le energie rinnovabili e non sostituirle, naturalmente. Secondo un recentissimo rapporto dell’International Energy Agency, oggi sono oltre 40 nel mondo i paesi che stanno investendo o adottando politiche favorevoli nei confronti del nucleare.