A rischio la chiusura delle centrali elettriche a carbone entro il 2025 come previsto dal Piano nazionale per l’energia e clima (Pniec). Ammontano a otto gli impianti in Italia ed Enel è già impegnata da un paio di anni nel progetto di chiusura: prima con l’impianto di Fusina (Venezia) e quello di La Spezia da chiudere entro il 2023 e poi quelli di Civitavecchia e Brindisi entro il 2025.
Il gruppo capitanato da Francesco Starace si è impegnata nella costruzione di impianti a gas per sostituire quelli a carbone fino a quando non ci sarà un’adeguata diffusione di fonti fotovoltaiche ed eoliche.
Come racconta il Sole 24 Ore, ancora una volta a pesare è la lentezza dei processi autorizzativi. Sull’impianto di La Spezia incombe poi il divieto del ministero dello Sviluppo economico, su parere di Terna, a dismettere la centrale già a partire dal primo gennaio 2021. Nel frattempo, però, Enel ha partecipato alle aste indette da Terna per il capacity market e si è aggiudicata la possibilità di fornire energia elettrica dagli impianti a gas a partire dal 2023.
Terna ha ammesso Enel alle aste perché l’autorizzazione alla costruzione degli impianti a gas era in corso d’opera ed attesa entro dicembre 2020, ma non è ancora arrivata. “Temiamo che anche per quella data non si farà in tempo. Se non ci sarà l’autorizzazione, Terna potrebbe rescindere il contratto per il capacity market”, spiega l’amministratore delegato di Enel Italia Carlo Tamburi al Sole 24 Ore.
In questo modo salterebbe la chiusura degli impianti a carbone entro il 2025. Per quelli di Fusina e La Spezia Enel potrebbe ripartecipare alle aste per il 2024 e così l’obiettivo della chiusura slitterebbe di un anno: “Non si sa quando verranno fatte le aste per il 2024. Si pensava quest’anno, però con le incertezze sui processi autorizzativi degli impianti la possibilità che slittino al prossimo anno non è remota”, afferma Tamburi.
Gli impianti a gas non sono visti di buon occhio dagli ambientalisti e da una parte del mondo politico. A tal proposito Tamburi afferma: “Enel è una supermajor mondiale delle rinnovabili. Per noi il gas è una soluzione complementare allo sviluppo delle fonti di energia verde, prevista dal Pniec. Poiché nel nostro paese lo sviluppo è molto lento, se non si usa il gas bisognerà accettare il fatto che le centrali a carbone le dovremo tenere in funzione ancora per un po’”.