La Sapienza torna a scavalcare Oxford nella classifica delle migliori università al mondo per gli studi classici. È quanto sancito dal QS World University Ranking by Subject 2021, la classifica dei migliori programmi di studio universitari del mondo.
Il Politecnico di Milano si è classificato al quinto posto in Arte e Design e al decimo in Architettura, mentre Ingegneria e Computer Science, seppur scenda di qualche posizione, mantiene 5 diverse materie di studio nella top 50 mondiale. La Bocconi è settima in Business and Management, 14esima in Accounting and Finance e 18esima in Economics and Econometrics.
Rispetto alle altre classifiche, questo ranking dà perso alla “reputazione” dell’università e quindi al giudizio di colleghi e aziende, che vale il 40% del punteggio. Proprio questo è un aspetto spesso contestato perché gli stessi autori della classifica offrono consulenze agli atenei per promuovere la loro immagine. Non a caso l’università Bicocca di Milano, guidata dall’allora rettore Cristina Messa, aveva deciso di tirarsi fuori parlando di “un servizio commerciale”.
Negli studi classici, oltre al primato che la Sapienza ha riottenuto dopo che Oxford glielo aveva rubato lo scorso anno, la Normale di Pisa si è classificata al novo posto e altre sei università nella top 50 (Bologna, Napoli, Tor Vergata-Roma, Ca’ Foscari, Milano e Pisa). Solo gli Stati Uniti hanno dodici università fra le prime 50.
Il Politecnico di Milano ha ottenuto più riconoscimenti con sette programmi nella top 50 di cui due nei primi dieci: Arte e Design (quinto posto) e Architettura (decimo posto); Ingegneria civile (13esimo posto); Ingegneria meccanica, aeronautica e industriale (15esimo); Ingegneria elettrica ed elettronica (22esimo); 37esima in Ingegneria chimica (34esimo); Computer Science (44esimo).
La Luiss Guido Carli di Roma ottiene il 48esimo posto con il corso Politics & International Studies. “Essere nelle 50 top Università al mondo premia il grande lavoro realizzato in questi anni con l’obiettivo di consolidare la reputazione del nostro Ateneo. Gli investimenti in innovazione e nella internazionalizzazione del corpo docente ci hanno consentito di raggiungere questi risultati e sono motivo di grande orgoglio”, spiega al Corriere della Sera il Rettore dell’Università Andrea Prencipe.