L’obiettivo è vaccinare il più possibile e recuperare il tempo perduto. Il premier Mario Draghi sta lavorando per questo, cercando anche nuovi modi di ovviare ai tagli alle forniture che via via le varie aziende farmaceutiche stanno facendo. Ha invitato il ministro Giorgetti ad avviare un tavolo con Farmindustria per valutare la possibilità di produrre in Italia il siero contro il Covid-19.
Come racconta La Stampa, nel mentre che le alternative vengano analizzate, Draghi ha ben chiaro in mente che l’Europa è indietro rispetto agli Stati Uniti di almeno tre mesi. Per non parlare del Regno Unito in cui Johnson è riuscito a vaccinare 18 milioni di cittadini con un evidente calo dei contagi, mentre in Ue è stato inoculato il siero a solo 28 milioni di persone.
Per questo l’ex numero uno della Bce ha mostrato il suo disappunto alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, invitandola a “far rispettare gli impegni contrattuali”. È solo con una campagna vaccinale veloce e massiva che l’Europa potrà rinascere. L’Unione si sarebbe già dovuta cominciare riprendere e a giugno la crescita avrebbe dovuto consolidarsi.
Stando ai numeri ancora non è così ed è necessario un cambio di rotta: sarà questo il tema centrale del vertice dei 27 leader previsto oggi e domani.
