Israele con la sua campagna da record, oltre ad essere un modello per il resto del mondo, fornisce anche importanti casi studio sugli effetti della vaccinazione. Con 100mila somministrazioni Pfizer in media al giorno, conferma l’efficacia del 95% annunciata dall’azienda.
Come racconta Repubblica, ieri sono stati pubblicati i dati di Clalit, una delle quattro casse mutua che si occupa della campagna: confrontando 600mila vaccinati e 600mila non vaccinati, è stato registrato un calo del 94% dei casi sintomatici e del 92% dei casi gravi. “Con i colleghi di Harvard, abbiamo condotto una serie di controlli che ci consentono di affermare che il vaccino Pfizer è efficace a una settimana dalla somministrazione della seconda dose. I dati dimostrano ancora più efficacia dopo due settimane dal richiamo”, ha affermato il professor Ran Balicer, direttore dell’istituto di ricerca di Clalit, come racconta Repubblica. Al momento Israele fornisce il certificato vaccinale su internet a una settimana dalla seconda dose.
Un’altra cassa mutua, la Maccabi, ha pubblicato dei dati secondo cui meno dello 0,1% dei vaccinati ha contratto il virus e nessuno in modo grave.
Tra gli over 60 si è registrato un calo dei contagi del 64%, mentre i contagi tra gli under 40 restano alti e costituiscono il 75% dei positivi dell’ultima settimana. Questo è dovuto, per gli esperti, sia all’incidenza della variante inglese, sia al fatto che la campagna vaccinale si è concentrata inizialmente sulle persone più anziane.
Intanto, il governo ha annunciato che da domenica potranno riaprire hotel, teatri, eventi sportivi, musei, palestre, centri commerciali chiusi da più di un mese dopo il terzo lockdown. Anche l’aeroporto, chiuso con 24 ore di preavviso circa tre settimane fa, riprenderà la sua attività, seppur parzialmente.
