Luca Zaia aveva già reso noto da qualche giorno che il Veneto si stava muovendo per acquistare in proprio le dosi di vaccino, per sopperire alla carenza di dosi dei contratti firmati dall’Ue. Nello specifico, sappiamo ora che sulla scrivania del segretario generale della sanità regionale, Luciano Flor, giacciono due contratti, uno da 12 milioni e l’altro da 15, di due intermediari di case farmaceutiche produttrici di vaccini approvati dall’Ema per un totale di 27 milioni di dosi
Come racconta La Stampa, il Veneto ha circa 4 milioni di persone vaccinabili, e i contratti, coperti dal vincolo di riservatezza, sono stati inviati a Roma e attendono il parere del commissario Arcuri. “La speranza è di avere scoperto una via di fornitura nuova, di cui l’Italia si possa giovare. Cosa ce ne facciamo di 12 milioni di dosi? Le portiamo in dote”, ha affermato il presidente del Veneto Luca Zaia.
Nelle ultime settimane, anche altri governatori avevano mostrato interesse sull’acquisto fai-da-te: dall’Emilia-Romagna al Friuli Venezia Giulia e alla Lombardia. Ora il Veneto è in attesa del responso da Roma, perché come ricorda Flor “la valutazione sull’autorizzazione va indirizzata alla struttura commissariale del governo”.
La Commissione Europea ha già fatto sapere che i paesi membri possono procedere con ordini autonomi solo se questi non vanno ad intaccare quelli fatti dall’Ue. Zaia ci ha tenuto a precisare che gli intermediari con cui è in contatto sono affidabili: “Questo non è il mercato nero e gli intermediari con cui dialoghiamo non sono dei mestieranti. Perché Israele ha vaccinato tutti e in Gran Bretagna non c’è un problema di dosi? Il mondo è più grande dell’Unione europea e non credo che le aziende stiano vendendo solo agli Stati membri”.