Si è tenuta ieri l’audizione sul Recovery Fund del capo economista di Bankitalia, Fabrizio Balassone, che ha di fatto bocciato la bozza di Recovery Plan elaborata dall’ex premier Conte.
Balassone ha denunciato “netta discontinuità con il passato”, la mancanza di una cabina di regina, ovvero di una “struttura di governo degli interventi adeguata alla complessità dell’impresa”. Serve per lui “un efficiente impiego delle risorse e riforme”.
Ci ha tenuto a sottolineare che i 209 miliardi che riceveremo dall’Europa dovranno essere impiegati in modo produttivo, altrimenti i problemi del paese saranno “accresciuti dal maggior indebitamento”. Come racconta Repubblica, Balassone ha ricordato che gli interventi aggiuntivi hanno valore pari a 17 miliardi e quindi 1 punto del pil italiano. È fondamentale fare bene e sfruttare questa occasione.
Serve dunque una “definizione puntuale degli interventi e un insieme di riforme che possa sostenere il processo di sviluppo migliorando l’efficacia dell’azione pubblica, l’ambiente in cui si svolge l’attività d’impresa, il funzionamento del mercato del lavoro”.
E tutto questo nel piano non c’è: “le indicazioni presenti nella bozza non sono ancora adeguatamente sviluppate”, ha dichiarato Balassone.