Internazionale

Addio a George Shultz, l’uomo del riavvicinamento tra Usa e Urss

Se n’è andato George Shultz all’età di 100 anni. Ha ricoperto vari ruoli in diverse amministrazioni americane, da ministro del Lavoro, del Bilancio e poi del Tesoro nel governo Nixon a ministro della politica estera e segretario di Stato di Ronald Reagan. È stato l’uomo del riavvicinamento delle relazioni tra gli Stati Uniti e un’Unione Sovietica.

È stato anche un difensore dell’integrità delle istituzioni democratiche nel caso Watergate. Nixon, messo davanti alle sue gravi responsabilità, è stato costretto a rassegnare le dimissioni anche grazie a Shultz che gli impose di dire tutta la verità e fece prevalere il suo senso morale rispetto alla convenienza politica.

In economia, ha contribuito al piano Nixon che ha portato al superamento del sistema monetario introdotto alla fine della Seconda Guerra Mondiale, e che fece sganciare il dollaro dall’euro. Ha varato le prime normative su forme assistenziali e garanzie sui minimi salariali.

Negli anni ’80, da capo della diplomazia Usa, convinse Reagan ad adottare un atteggiamento più flessibile nei confronti di Mosca e di Gorbaciov.

Come racconta il Corriere della Sera, negli ultimi anni, invece, uno scivolone: insieme a Kissinger e ad altri grandi personaggi, ha sostenuto la Theranos, una società che sembrava aver scoperto un modo rivoluzionario di testare il sangue e che, invece, si è rivelata poi truffaldina. È morto così Shultz, che per vent’anni è stato uno degli uomini più potenti d’America.

Redazione

 

 

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