Attualità e politica

Per ottenere i fondi del Recovery Fund l’Italia non ha molto tempo

Per ottenere la prima tranche di fondi europei nel mese di giugno Mario Draghi ha i tempi molto stretti. Intorno al 20 febbraio Bruxelles avvierà le notifiche dei piani nazionali per accedere ai finanziamenti e ci vorranno circa tre mesi per concludere la procedura, due per le valutazioni dell’Ue e uno per quelle delle capitali.

Come racconta Repubblica, la prossima settimana il Parlamento europeo approverà la “Recovery and Resilience Facility”, lo strumento con cui nascerà il fondo Ue da 750 miliardi. Il 16 febbraio i ministri delle Finanze dovranno approvarlo e dopo qualche giorno, dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale, i governi potranno avviare le notifiche.

Draghi si trova quindi davanti al compito, piuttosto complesso, di redigere in tempi record il Recovery Plan, partendo dalla bozza di Conte che però destava non poche preoccupazioni su più fronti.

Dovrà inserire riforme strutturali, in primis nella giustizia, nella pubblica amministrazione, fisco e pensioni. Servirà poi un cronoprogramma realistico a cui rimanere fedeli, considerando che dopo l’acconto del 13% di giugno, i fondi verranno erogati semestralmente previo rispetto della road map. È la stessa Bruxelles che ha inviato l’Italia ad inserire procedure speciali che possano snellire l’iter burocratico, il commissario Gentiloni ha parlato di piano da “rafforzare”.

Anche la Bce fa pressing affinché i soldi del Recovery Fund vengano utilizzati rapidamente “negli investimenti e nelle riforme strutturali volte a favorire la crescita”.

Redazione

 

 

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