Il turismo vale circa il 13% del Pil italiano e il calo che ha subito da quasi dodici mesi a questa parte è tristemente degno di nota: secondo Federalberghi, nel 2020 si sono registrate perdite di fatturato con picchi dell’80-90%. Le presenze si sono ridotte di 236 milioni di unità, con un calo del 54,1% rispetto allo scorso anno. Il calo della domanda straniera è stato del 68,9% e complessivamente l’intera filiera turistica ha perso 13,5 miliardi di fatturato.
Come racconta La Stampa, quasi il 95% delle strutture alberghiere a Roma, una delle principali mete turistiche in Italia, sono chiuse. Su 1200 alberghi della città, sono 80 ad essere aperti e il 25/30% non riaprirà proprio. Chi riesce a restare aperto, ha solo il 10, massimo 20% delle stanze occupate, principalmente nei giorni feriali.
Le difficoltà coinvolgono gli albergatori di tutta Italia. Secondo l’Associazione veneziana albergatori si sono registrate perdite fino all’85% nella laguna, picchi similari anche secondo Federalberghi Firenze.
Le associazioni di categoria chiedono quindi un intervento tempestivo da parte del governo, affinché vengano varati interventi mirati e non a pioggia. Non da ultimo, è stato anche richiesto di inserire i lavoratori della filiera tra le categorie prioritarie per la campagna vaccinale.