Giuseppe lavora da 26 anni come infermiere in un ospedale di Milano, la sua compagna è commessa in un negozio di un noto brand, dove lavora ormai stabilmente da anni seppur in nero. Nel 2007 si trovano davanti ad una buona occasione e decidono di comprare la loro casa aprendo un mutuo al 100 per cento, tasso variabile per 35 anni, con una rata tra i 450 e i 700 euro al mese. Da un giorno all’altro, a causa della pandemia, la compagna di Giuseppe perde il lavoro e la rata del mutuo diventa insostenibile.
Questa è la storia raccontata dal Corriere della Sera di una coppia di giovani, le cui speranze sono state spazzate via dal Covid. “Ci abbiamo pensato tanto, sicuramente dovevano pensaci ancora di più e meglio, ma in quei giorni eravamo sotto pressione e desideravamo tanto che quel posto diventasse nostro”, racconta Giuseppe.
Un ritardo dopo l’altro, i due raggiungono un accordo con la banca per un piano di rientro ma non riescono a sostenerlo e se non si sdebitano verrà pignorato il quinto dello stipendio di Giuseppe e scatterà l’ipoteca sul suo Tfr.
La storia di Giuseppe e della sua compagna è la storia di tante famiglie italiane, dal barista in cassa integrazione alla commessa del negozio o al tassista che lavora due giorni su sette. È la storia di tanti italiani messi in ginocchio dalla crisi.