“C’è una buona parte dell’Italia che soffre, disorientata dalla mancanza di visione e di pianificazione. L’Italia degli imprenditori e di tutti coloro che nelle imprese lavorano, l’Italia dei commercianti, degli autonomi, dei giovani, la cosiddetta “generazione Covid” che più di tutti pagherà la crisi”, lo afferma Alessandro Spada, numero uno di Assolombarda, che riunisce 6.800 imprese e quasi mezzo milione di addetti.
“Non possiamo più permetterci questa schizofrenia di metodo, che di settimana in settimana modifica i criteri di gestione dell’emergenza. Il rischio è compromettere la ripresa che stiamo rincorrendo. È fondamentale avere un governo forte, che abbia i numeri e una visione, capace di assicurare al Paese un riscatto economico e sociale. Abbiamo davanti importanti sfide, che non possiamo fallire: il Recovery Plan e il piano vaccinale”, afferma in un’intervista a La Stampa.
Proprio la sfida del Recovery Fund è quello che preoccupa Spada: è un’opportunità unica e irripetibile e non possiamo farci trovare impreparati: “Gentiloni dice bene: questa è l’occasione di una vita. Ma dobbiamo fare presto e passare dalle idee ai fatti. Servono la capacità di progettazione ed esecuzione proprie di chi fa impresa. Altrimenti il rischio è di mettere insieme una serie di interventi solo per rispondere a tanti e diversi interessi, mentre l’Europa ci chiede grandi riforme strutturali. La prima cosa da fare è semplificare la burocrazia. E poi, il lavoro, un fisco più che equo, colmare le nostre carenze infrastrutturali, una pubblica amministrazione più efficiente, una giustizia certa e più rapida, il coraggio di investire in istruzione e innovazione. Infine, il tempo stringe e va definita con urgenza la governance”.
Ci si avvia verso la proroga del blocco dei licenziamenti, contro cui da tempo si batte Spada, insieme al numero uno di Confindustria Bonomi: “Sgomberiamo il campo: licenziare per un imprenditore è una sconfitta. Ma continuare a prorogare il blocco non fa altro che spostare in là il problema, non lo risolve ma, anzi, rischia di aggravarlo. Dobbiamo investire sulle politiche attive del lavoro e su una riforma degli ammortizzatori sociali”.
“Il punto non è essere decisi o concilianti, ma seri e coerenti. Bonomi da sempre muove critiche costruttive. La critica costruttiva è sempre utile ed è una precisa responsabilità dei corpi intermedi”, afferma Spada in merito all’atteggiamento piuttosto duro di Bonomi nei confronti del governo in questi medi di pandemia. Servono serietà, metodo e visione: elementi imprescindibili per Alessandro Spada per far ripartire l’economia e far uscire il paese dalla crisi.