Il commercio al dettaglio confidava nelle settimane di saldi per avere un momento di tregua dal calo delle vendite. Eppure secondo l’analisi del Centro studio retail Confimprese, i negozianti non riusciranno a recuperare le gravi perdite dei mesi di novembre e dicembre, da sempre il lasso di tempo più propizio grazie alle festività natalizie. Quest’anno sono stati persi 15 miliardi di vendite.
Nelle regioni che hanno già cominciato ad esporre prodotti con costi ribassati, le vendite sono calate del 32,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Lo scontrino medio è di 191 euro rispetto ai 280 del 2019.
Nelle zone in cui i saldi cominceranno nei prossimi giorni, la situazione non è molto diversa. Due famiglie su tre hanno già dichiarato che non faranno acquisti perché versano in condizioni economiche difficili o perché non se la sentono di spendere in questo periodo di emergenza.
I settori più colpiti sono quelli del beauty (-45%) e dell’abbigliamento (-42,8%). Un altro problema sarà quello della merce invenduta che si svaluta ogni giorno di più e soprattutto renderà difficili i successivi ordini.
Come racconta il Sole 24 Ore, oltre alle difficoltà economiche, le persone hanno meno occasioni di uscire e quindi meno voglia di comprare. Con lo smart working, non sono più tenuti a vestirsi in modo elegante (che non sia la solita tuta!) ogni giorno, non escono e fanno meno vita mondana.
