Con l’entrata in vigore della Brexit, Bruxelles ha inviato un diplomatico nel Regno Unito, il portoghese Joao Vale de Almeida. Scelta inevitabile perché ormai il paese di Boris Johnson è fuori dall’Europa.
Almeida ha trovato un clima ostile: il governo inglese ritiene che l’Europa non sia una vera e propria nazione, ma un’organizzazione, come l’Onu o la Nato, e il suo diplomatico non può quindi godere di tutti i privilegi e i diritti spettanti agli altri. Per esempio, il rappresentante Ue non ha potuto recarsi in visita dalla Regina Elisabetta II a bordo della tradizionale carrozza.
Ancor più grave, Almeida non potrà avvalersi dell’immunità diplomatica. L’Unione Europea è rimasta molto adirata dalle scelte inglesi e ci ha tenuto a sottolineare che il Regno Unito ha 143 delegazioni diplomatiche in tutto il mondo, adempiendo ad una clausola del Trattato di Lisbona, firmato anche da Londra. Dunque, con queste restrizioni nei confronti di Almeida, BoJo sta venendo meno agli impegni presi.
Come racconta La Stampa l’ex capo negoziatore europeo per la Brexit, Michel Barnier, ha dichiarato: “Penso che sarebbe saggio per la Gran Bretagna trovare una soluzione intelligente”.