Per chi abusa di alcol l’isolamento dovuto alla pandemia è stato il colpo finale. Con il lockdown sono aumentate in modo esponenziale le vendite di alcolici online: l’incremento stimato è tra il 180% e il 200%, come riporta Alcolisti Anonimi, citando i dati dell’Istituto superiore di sanità.
Se prima per esempio le persone giravano tra più bar per evitare di essere subito etichettate come ‘alcoliste’, adesso la gente è chiusa in casa e fa ordini continuamente senza alcun limite o timore di essere vista. Un altro effetto negativo è stata l’interruzione degli incontri con le associazioni: Alcolisti Anonimi offre supporto via telefono, ma l’assenza di interazione ha incrementato la necessità di ricorrere al bere per pensare di riuscire a sfuggire dalla depressione.
L’associazione Alcolisti Anonimi raccoglie 6mila persone, divise in 450 gruppi da 10-20 componenti l’uno. Come racconta La Stampa, almeno il 50% di loro ha dovuto intraprendere il percorso da capo a causa di ricadute durante il lockdown.
Sono aumentati anche i giovani che si sono avvicinati all’alcol, mentre tra le donne rientra solo il 20% di chi chiede aiuto, un dato che mostra quando l’uso di alcolici sia ancora fatto di nascosto, ma proprio per questo con effetti ancora peggiori.