“È un bene che si sia aperto nelle scorse settimane un dibattito franco sul Recovery Plan: da quel documento dipende buona parte del futuro del nostro Paese e le scelte che contiene vanno discusse, vagliate e se necessario modificate alla luce del sole”, lo afferma il viceministro dell’Economia Antonio Misiani.
“Proposte di modifica sono state avanzate da tutte le forze di maggioranza. Italia Viva ne ha presentate molte. Il Pd meno da un punto di vista numerico, ma estremamente significative. La versione finale del Piano tiene molto conto di questo dibattito”, sostiene a Repubblica Misiani che rivendica un piano decisamente migliore rispetto alla prima bozza e con diversi strumenti attrattivi verso gli investimenti privati.
Sul nodo della governance, di cui ora, dopo la strabiliante idea dei 300 esperti, non se ne sa più nulla, il viceministro afferma: “La governance è un aspetto di fondamentale importanza che verrà definito non appena consolidato il contenuto progettuale del Piano. Il dibattito che si è aperto ha posto questioni reali, che meritano una risposta chiara. Una cabina di regia serve, ma non può essere un corpo estraneo all’amministrazione né tanto meno ledere le prerogative del governo e del Parlamento”.
Sugli ulteriori passaggi del Recovery Plan in Parlamento, Misiani afferma: “Il dibattito sul Piano non può certo esaurirsi nel confronto interno alla maggioranza e quella varata dal Consiglio dei ministri è una bozza, che deve raccogliere le proposte derivanti dal dibattito parlamentare e dalla discussione con le forze economiche e sociali e le istituzioni territoriali. L’orizzonte del Piano va oltre la durata della legislatura”.