“Tra i grandi problemi italiani ci sono le procedure farraginose, norme che si sovrappongono, una giustizia amministrativa che blocca tutto. Per essere certi che i progetti infrastrutturali previsti dal Recovery Plan giungano in porto è necessario che si individuino prima gli ostacoli potenziali e si trovi il modo di superarli. Tutto questo può benissimo farlo la nostra pubblica amministrazione con responsabilità e competenza”, lo sostiene Marco Tronchetti Provera, vicepresidente e amministratore delegato del gruppo Pirelli.
“Perché siamo — e lo sono gli stessi politici — di fronte ad una opportunità senza precedenti per l’Europa. È un passaggio storico: prima della pandemia non avremmo mai nemmeno immaginato le decisioni che poi hanno preso la Banca centrale, la Commissione e lo stesso Parlamento. Il futuro dell’Europa è strettamente legato a come verranno utilizzati i 750 miliardi del Next generation Eu, in particolare dai due maggiori beneficiari delle risorse: Italia e Spagna. Per questo se falliamo noi, fallisce il progetto europeo”, sostiene a Repubblica.
La strada da seguire è per Tronchetti Provera il modello Genova: “Si dovrebbe puntare ad adottare, rivisto e adeguato, il metodo applicato per la ricostruzione del ponte di Genova. È necessario che i progetti abbiano un percorso garantito, “blindato”, che siano rispettati i tempi di realizzazione”.
Il Next Generation Eu è un’occasione unica: “Ritengo che si debba trovare un equilibrio tra lo sblocco dei licenziamenti, che necessariamente dovrà avvenire, ed un utilizzo intelligente degli ammortizzatori sociali. Il Next generation Eu prevede che si investa sui nuovi mestieri e sui processi di formazione delle persone”.