La direttiva dell’Unione Europea dice stop anche agli imballaggi e alle stoviglie monouso biodegradabili. Quel velo impermeabile che viene usato per rendere i prodotti più resistenti li fa classificare come prodotti di plastica.
Al punto 2.2.1 del documento, la Commissione bandisce i prodotti biodegradabili che contengano tracce di polimeri. Vi rientrano quindi gli imballaggi di cartone, le stoviglie usa-e-getta di carta, i piatti di cartoncino e i bicchierini.
Preoccupata tutta la filiera industriale degli imballaggi. L’Alleanza europea per gli imballaggi di carta (Eppa) sottolinea che le stoviglie di carta monouso hanno un impatto sul clima e sull’ambiente nettamente inferiore rispetto a quelle riutilizzabili. Come racconta il Sole 24 Ore, per l’Eppa i monouso sono anche una maggiore garanzia di igiene, ancora più importante in questo periodo storico.
Da uno studio della consultancy danese Ramboll commissionato dall’Eppa sui prodotti usati nella ristorazione veloce, si evince che le stoviglie riutilizzabili generano il 177% in più di emissioni di Co2, consumano il 267% in più di acqua e producono il 132% in più di particolato fine rispetto al monouso di carta.
Il Ramboll Life Cycle Assessment mostra poi che il danno maggiore nella ristorazione veloce è il consumo di acqua ed energia con il lavaggio e l’asciugatura di coppe, bicchieri e posate.
