Dal 7 gennaio scorso aprendo WhatsApp è comparso un messaggio che invitava ad accettare i nuovi termini della privacy. La notifica di fatto non lasciava scelta: la sua mancata accettazione avrebbe comportato la rimozione della piattaforma di messaggistica istantanea dallo smartphone.
L’informativa spiegava che a partire dall’8 febbraio i dati satanno condivisi con Facebook: è accaduto proprio quello che Mark Zuckerberg all’acquisto di WhatsApp per 19 miliardi di dollari aveva escluso categoricamente di voler fare, come racconta Il Giornale.
Sorgono dunque dei dubbi sulla liceità della privacy di WhatApp: la mole di dati che sarà condivisa è impressionante, dai numeri di telefono, alle interazioni con aziende e agli indirizzi ip che identificano tutti gli utenti che si collegano in rete. I legali dell’applicazione di messaggistica hanno rilasciato una nota diffusa per fugare ogni dubbio: la condivisione dei dati con Facebook è limitata e non riguarda gli utenti dell’area europea.
Non sono convinti i Garanti europei della privacy che temono ritorsioni per gli utenti e che intendono approfondire la questione.