“Con i contratti che sono stati siglati fino ad oggi possiamo vaccinare circa il 5% della popolazione entro marzo e meno del 20% entro giugno”, con queste parole viene smentito Domenico Arcuri. A farlo è Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe che sta portando avanti un monitoraggio indipendente sulla pandemia nel nostro paese. “La situazione potrebbe cambiare con un via libera dell’Ema ad AstraZeneca in tempi brevi, ma è difficile che le 40 milioni di dosi saranno disponibili nel primo semestre. Altrettanto improbabile – continua – che le ulteriori forniture di Pfizer e Moderna contrattate dall’ Europa vengano consegnate in anticipo”.
Dunque una prospettiva ben diversa da quella del Commissario Arcuri che aveva parlato di 21,5 milioni di vaccinati entro maggio.
“Siamo ancora lontani dal tradurre questa straordinaria conquista della scienza in un tangibile risultato di salute pubblica. La comunicazione istituzionale dovrebbe diffondere la massima fiducia nel vaccino, senza sbilanciarsi in previsioni irrealistiche, visto che anche le persone vaccinate devono mantenere tutte le misure di prevenzione”, afferma Cartabellotta al Corriere della Sera.