E mentre l’America ha vissuto un attacco alla democrazia mai visto prima nella sua storia, Russia e Cina non hanno fatto altro che osservare di fatto un rafforzamento delle loro idee politiche. I disordini di Capitol Hill hanno mostrato una rottura della democrazia, dalla quale i due colossi escono più forti e convinti che il loro regime autoritario sia quello davvero vincente.
Come di consueto, i due leader, Putin e Xi Jinping, non si sono espressi, ma hanno lasciato che lo facessero i loro uomini di fiducia. Il presidente della Commissione Esteri del Senato russo Kosaciov ha dichiarato: “La democrazia ha cominciato a zoppicare con ambedue le gambe. L’America non traccia più la direzione di conseguenza. Ha perso ogni diritto di stabilirla. E tanto più d’imporla ad altri”.
In Cina, invece, la parola è spettata alla portavoce del ministero degli Esteri: “Specialmente nella situazione critica della pandemia, speriamo che il popolo americano possa al più presto godere di pace, stabilità e sicurezza”, ha affermato, con un ovvio riferimento alla situazione del Dragone che sembra ora essere uscito dall’emergenza e che sta capovolgendo la narrazione: non solo ha sconfitto il virus, ma la sua economia ha anche ricominciato a girare.
Come racconta Repubblica, la giornata di ieri è stata intensa, ma soprattutto fortunata per la propaganda di Russia e Cina. Le immagini arrivate da Washington hanno fornito materiale perfetto per social e mass media dei loro regimi.