“Il blocco non risolve il problema dell’occupazione ma lo peggiora”, lo sostiene Marco Bonometti, numero uno di Confindustria Lombardia. Da mesi, insieme a Carlo Bonomi, sostiene che il blocco dei licenziamenti non sia la chiave di volta per uscire dalla crisi.
“Quando il blocco cesserà crollerà la diga e i licenziamenti saranno una valanga che travolgerà qualsiasi resistenza e metterà alle corde il governo, quale che sia. Nel frattempo, molti miliardi di euro saranno stati erogati in termini di assistenza immediata, senza pensare al futuro delle persone. Senza contare che il blocco dei licenziamenti farà passare a tantissimi la voglia di investire in Italia”, afferma Bonometti al Corriere della Sera.
“È necessario costituire un’Agenzia pubblica per la Formazione e Riconversione Professionale, con articolazioni provinciali. Non un carrozzone dello Stato, ma – continua il capo di Confindustria Lombardia – un organismo agile, gestito con criteri privatistici e coinvolgendo il sistema delle imprese”.
Se si andrà avanti di questo passo, quando decadrà il blocco dei licenziamenti, le persone senza lavoro saranno davvero tante, che si aggiungeranno ai giovani che non studiano e non lavorano. “Lo Stato centrale dovrebbe affiancare le Regioni che non riescono a garantire standard di politiche attive adeguati. Il programma è ambizioso. Ma è questo il momento di cambiare passo”, conclude Bonometti.