Lo stress e l’ansia per il Covid fanno male al cuore e agiscono con delle scariche di catecolamine ripetute, tramortendo le cellule del miocardio. In molte persone, soprattutto donne, si sviluppa la cardiomiopatia da stress che è definita sindrome di tako-tsubo.
Uno studio della Cleveland Clinic, in Ohio, pubblicato su Jama Network Open, ha messo a confronto l’incidenza del quadro di tako-tsubo durante la pandemia e prima della diffusione del virus. Durante il periodo pandemico, si è registrato un numero ben più alto di pazienti con sintomi dell’infarto rispetto ai tempi pre-Covid, non si è modificata la mortalità ma le degenze sono state più lunghe. L’incremento è dovuto, secondo gli autori della ricerca, allo stress psicologico, sociale ed economico legato alla pandemia.
“Nella sindrome di tako-tsubo la tempesta di catecolamine che si mantiene nel tempo porta ad un aumento prolungato di richiesta di ossigeno da parte delle cellule miocardiche, che alla fine portano il muscolo a “sedersi”, come accade ad esempio ad un maratoneta, spremuto fino all’ultima goccia di energia, che cade dopo il traguardo”, spiega a Repubblica Claudio Cuccia, direttore del Dipartimento Cardiovascolare della Fondazione Poliambulanza di Brescia.
Adrenalina e noradrenalina sono prodotte dalle ghiandole surrenali in risposta allo stress e arrecano danni al miocardio a causa dell’immensa richiesta di energia da parte delle cellule miocardiche stesse. “Questo meccanismo, oltre che da stress economici sociali ed emotivi, può essere legato a un lutto e si manifesta nei giorni immediatamente successivi alla perdita”, continua Cuccia.
Dunque questo stress continuo e il bombardamento del miocardio diventa un ‘crepacuore’ indotto da stimoli emotivi. Il risultato sono i sintomi dell’infarto, come dolore al petto o al braccio. La sindrome tako-tsubo colpisce quasi due persone su cento, soprattutto donne in menopausa che hanno subito un grave stress recente, come un furto o un lutto. Il nome è dovuto alla forma che assume il ventricolo sinistro che diventa un vaso ‘panciuto a collo stretto’, come afferma Repubblica.