Ron Huldai ha 76 anni e da ventidue è sindaco di Tel Aviv. Più che governatore, si definisce facilitatore. “Il mio compito è identificare un fenomeno e aiutarlo a svilupparsi, creare un ecosistema dove questi ventenni possano prosperare. Sono single, vogliono divertirsi la notte e hanno bisogno di uno spazio dove incontrarsi e scambiare le idee. Abbiamo allestito un centro con scrivanie, wi-fi gratuito, vanno lì e lavorano insieme”, così il sindaco descrive la sua città.
Israele andrà nuovamente al voto a marzo, per la quarta volta in due anni e Ron Huldai ha deciso di fondare un nuovo partito ‘Gli israeliani’ con cui concorrerà alle elezioni. L’obiettivo è quello di raccogliere tutti i cittadini rimasti delusi da Netanyahu e dalla sinistra: “centinaia di migliaia di israeliani che sentono di non avere una casa nell’attuale sistema politico. Ci siamo abituati a un governo impazzito, non ho più intenzione di stare a guardare. Lo sto facendo per i miei figli e soprattutto per i miei nipoti”, afferma Huldai al Corriere della Sera.
I sondaggi prevedono che il suo partito possa togliere circa otto, nove seggi agli altri gruppi del centro sinistra.