In un quartiere povero di Wilmington, nel Delaware, vive un professore afroamericano che insegna matematica ed è preside di una scuola, che va dall’asilo alla terza media.
Da piccolo fu proprio la scuola a salvarlo da un destino beffardo e di povertà: gli insegnanti lo portavano ogni giorno a scuola e riportavano a casa. Era uno di otto figli e scoprì la passione incrociata per la matematica e gli scacchi.
Nella sua scuola tiene dei cosi per giovani appassionate di scacchi che in ogni momento libero tirano fuori la loro scacchiera portatile. Partecipano a tornei nazionali femminili, alcune di loro hanno vinto otto campionati americani e sono diventate numero uno dell’Illinois.
Molte di loro guadagnano poi delle borse di studio per università che altrimenti non si sarebbero potute permettere. “Quando a una giovane dici “tu puoi essere me perché una volta io sono stato te, rompi il ciclo della povertà”, afferma il docente, come racconta Repubblica.
Gli scacchi diventano un’occasione di riscatto. E non solo per Beth Harmon, ma anche per le giovani fanciulle del Delaware.