Trump sta sfruttando il suo potere a fine mandato di poter concedere la grazia, seguendo le orme dei suoi predecessori, uno tra tutti Obama che graziò 212 persone e ordinò 1.715 commutazioni di pena.
La grazia è già arrivata per politici accusati di corruzione, per militari accusati di una strage in Iraq, per imputati del caso Russiagate. Potrebbe poi arrivare, in forma preventiva, per i suoi familiari e per il suo avvocato di fiducia Rudy Giuliani.
Ma non solo. Come racconta il Corriere della Sera, negli ultimi giorni si vocifera della possibile grazia a Edward Snowden, ex tecnico informatico della Nsa e della Cia, che ha rivelato i programmi segreti di spionaggio di internet e delle linee telefoniche americane da parte dell’Intelligence. È stato ricercato dall’amministrazione Obama per aver attentato alla sicurezza nazionale ed è fuggito prima ad Hong Kong e poi a Mosca, dove vive ormai da sette anni.
Prima di diventare presidente, Trump aveva dichiarato che Snowden avrebbe meritato la condanna a morte, ma sembra ora tornare sui suoi passi. Nel frattempo l’informatico ha pubblicato un libro, da cui è stato anche tratto un libro, è diventato padre e ha ottenuto la residenza permanente in Russia.
Dal suo libro emergono le bugie di James Clapper, ex capo dei servizi segreti, detestato da Trump, fattore che sembra aver influito sul cambio di direzione di Trump. Altri repubblicani chiedono che Snowden venga riabilitato in quanto avrebbe svolto un servizio alla trasparenza.
Snowden intanto si dice felice di poter tornare negli Stati Uniti, a patto che non venga separato dal figlio appena nato.