Milano, corso Vercelli. Un uomo distinto, sulla cinquantina, elegante e sobrio, questo l’identikit del ‘ladro dei panifici’. Nel giro di dieci minuti tenta il furto di una pagnotta di pane in ben due negozi e quando i commercianti se ne accorgono risponde: “È la prima volta, non ho più soldi. Avevo un’attività e ho un figlio. Avevo un’impresa, mi scusi” e fugge via.
Questo il racconto del Corriere della Sera che mostra un esempio di nuovi poveri: famiglie che prima della crisi riuscivano, seppur a volte con fatica, a sopravvivere, ad arrivare a fine mese e a non far mancare nulla ai propri figli. Con i lunghissimi mesi di lockdown e restrizioni, la crisi si è abbattuta su di loro e anche un semplice pezzo di pane ha un prezzo troppo caro per poterselo permettere.
L’impresario, ladro dei panifici, se ne va a testa bassa, sprofondando nella vergogna, si tratta probabilmente della prima volta in cui si trova a fare un gesto simile. È la disperazione che lo guida.