Un giovane italiano tra i 15 e i 24 anni su cinque è un NEET (Neither in Employment or in Education or Training), dunque non studia e non lavora. Secondo i dati Eurostat, in Italia la percentuale è da record: 20,7% rispetto alla media europea dell’11,6%. Dopo di noi Bulgaria (15,2%) e Spagna (15,1%).
A sorprendere non è il primato nell’inattività dei giovani, ma il superamento della soglia del 20%. Negli ultimi anni, infatti, come racconta il Corriere della Sera, si è registrato un calo virtuoso, lo scorso anno la percentuale di giovani inattivi era del 18,1% e l’anno prima del 19,2%.
Con la fine del lockdown, c’è stato un leggero miglioramento e il tasso italiano è sceso al 18,3%, rimanendo comunque il più alto in Europa.
Se si guarda alla fascia d’età tra i 15 e i 29 anni, i NEET rappresentano il 24,9% nel secondo trimestre dell’anno per poi scendere al 22,7% nel terzo.
