A guidare la Trade Representative sarà Katherine Tai, una donna di 42 anni, di origini, per l’appunto, cinesi. Parla perfettamente il mandarino, ha insegnato in una università cinese, la Zhongshan University di Guangzhou, i suoi genitori sono emigrati da Taiwan in America.
Profilo basso, non usa i social media e delle sue origini non parla spesso. La sua posizione sulla Cina è chiara e intransigente, addirittura Tai ha definito la politica commerciale di Trump “difensiva”, sperando in una politica più aggressiva, come racconta Repubblica.
Tra il 2007 e il 2014 ha affrontato davanti al tribunale del commercio della World Trade Organization alcune cause come legale della nazione a stelle e strisce contro la Cina, ha diretto poi il dipartimento legale di una commissione parlamentare che segue le dispute con l’estero.
Ha sostenuto la politica restrittiva sulla Cina con le restrizioni sui prodotti importati realizzati dalla popolazione dello Xinjiang, prigionieri politici costretti a lavoro forzato. È la prima donna di una minoranza etnica che ricoprirà questo ruolo, riceverà sulla scrivania numerosi dossier, ma il suo obiettivo è quello di di creare una coalizione con gli alleati contro la Cina.
