Nunzia De Girolamo è stata assolta dalle accuse di associazione a delinquere finalizzata alla concussione e corruzione elettorale e abuso d’ufficio per l’inchiesta sulla gestione della Asl di Benevento.
Il tutto era nato quando Felice Pisapia, direttore amministrativo dell’Asl, da poco licenziato, aveva inviato ai magistrati e ad un quotidiano una conversazione registrata di nascoso tra la De Girolamo e dei suoi collaboratori. Parlavano del pressing sul Direttore Generale della Asl per un controllo su un ospedale non convenzionato. Qui emergeva un possibile interesse per un punto ristoro gestito da un parente dell’ex Ministro.
Il 26 gennaio del 2014 l’allora Ministro delle politiche agricole si è dimessa e il gip ha chiesto l’imputazione coatta, attribuendo a Nunzia De Girolamo un “direttorio politico-partitico”, come racconta il Giornale.
Da sempre l’esponente di Forza Italia si è battuta per la sua innocenza e dopo che a ottobre la pm aveva chiesto 8 anni e 3 mesi di carcere, ieri il tribunale di Benevento ha assolto la De Girolamo e i suoi collaboratori “perché il fatto non sussiste”.
“Finisce un incubo durato sette anni. Mi sono dimessa da ministro senza mai essere indagata, ho avuto grandissime sofferenze, ma mi sono sempre difesa nel processo e mai dal processo. Ho sempre avuto paura non della magistratura ma delle persone cattive che purtroppo popolano alcuni ambienti, soprattutto quelli politici da cui io vengo”, ha dichiarato ieri dopo aver appreso la notizia.
