Un dilemma dello smart working è quello dei buoni pasto. Spettano oppure no al dipendente quando lavora da casa? Ancora una volta (e non ci stupisce) manca una linea direttiva per i lavoratori della Pubblica Amministrazione.
Il Comune di Roma e i sindacati hanno firmato un accordo secondo cui i buoni pasto spettano agli smart worker che seguono l’orario di ufficio, mentre a Milano i dipendenti che lavorano in ufficio, mangiano in un bar convenzionato e mostrano il badge, non pagano nulla. Altrove non è così, a Palermo o Venezia per esempio non vengono erogati ticket.
La normativa rimette alla scelta delle singole organizzazioni. Da quando con un allentamento delle misure è stato concesso di recarsi in ufficio e lo smart working non è più l’unica modalità di lavoro concessa, ogni ente si è trovato in difficoltà e ha agito in autonomia.
L’Inps per esempio ha deciso di erogare dal 15 settembre buoni pasto solo per chi lavora in ufficio, altri hanno scelto delle soluzioni di compromesso, come nel caso di Milano.