Joe Biden affronta i discorsi a quella che è ormai la ‘sua’ Nazione in modo piuttosto semplice, senza cadere nell’iperbolismo o nella teatralità di Trump, ma senza neanche la ricercatezza del lessico di Obama che definitiva gli americani ‘compagni’ (fellows).
Si rivolge al popolo in modo colloquiale, chiamandoli ‘Folks’, gente. È un’espressione inclusiva che non significa però confidenza o complicità, alla base vi è sempre una distanza, che sia tramite un podio o un palco.
Bide si presenta come un soccorritore dell’anima americana, la ‘soul’, altra parola della sua oratoria. L’ha spesso utilizzata per presentarsi come colui che può restituire all’America la sua vera anima, ormai corrotta da 4 anni di Trump.
In America c’è ora una profonda frattura e Biden è chiamato a portare una nuova luce (light) che spazza via le tenebre degli ultimi anni. La missione non è solo ‘rischiarare’, ma anche ‘to heal’, e quindi curare le ferite del popolo a stelle e strisce, lacerato da conflitti. Biden vuole ‘unificare’ di nuovo l’America, dopo la stagione del trumpismo.
