Papa Francesco ha instaurato negli ultimi anni il dialogo con la Cina di Xi Jinping, arrivando nel 2018 all’accordo segreto sulla nomina dei vescovi, rinnovato per altri due anni un mese fa.
Ieri però Papa Francesco ha preso posizione sugli uiguri, la minoranza musulmana dello Xinjiang e li ha definiti un popolo ‘perseguitato’. Gli uiguri vivono nella provincia più occidentale della Cina, sono sottoposti a continui controlli di polizia o intercettazioni telefoniche di massa.
Le parole di Papa Francesco hanno fatto eco alle denunce di vari esperti e governi internazionali che hanno parlato di violazione dei diritti umani. Gli Usa hanno già sanzionato alcuni funzionari considerati responsabili.
Pechino ha prontamente smentito le parole del Papa, definendole ‘prive di fondamento’. Ciò che stupisce è la risposta piuttosto contenuta di Xi Jinping alle esternazioni del Papa che hanno inevitabilmente creato una frattura con la Cina.