Joshua Wong è il simbolo delle proteste per la democrazia ad Hong Kong. Ieri si è dichiarato colpevole di aver organizzato le manifestazioni del 2019 contro il disegno di legge sull’estradizione. Ora è in custodia in attesa di sentenza, quella sentenza che molto probabilmente lo dichiarerà colpevole. Insieme a lui sono in custodia anche i due compagni del movimento. Non è la prima volta che Wong viene incarcerato, già nel 2017 e nel 2019 era finito in manette per il suo attivismo.
Ieri ha rivolto un pensiero ai dodici attivisti di Hong Kong fermati dalla polizia cinese mentre cercavano di fuggire verso Taiwan, che sono ora in carcere senza diritto di scegliere un avvocato.
Wong non è il leader del movimento, ma ne è diventato il portavoce all’estero, spesso accusato dalle autorità di indipendentismo e di rapporti con le potenze straniere.
La sua eventuale carcerazione sarebbe un ennesimo colpo all’opposizione di Hong Kong, dopo che negli ultimi mesi le autorità di Pechino hanno cercato di osteggiarla e metterla a tacere in tutti i modi.