Mentre continua il dibattito sulla movida, le serate in discoteca e l’estate dei giovani italiani, tutti elementi considerati causa della seconda ondata di contagi, gli sbarchi di migranti sulle coste italiane proseguono senza sosta.
E anche nel tanto contestato periodo estivo non sono mancati. Tra giugno e settembre sono arrivati 18.607 extracomunitari. Gran parte di questi erano provenienti da Tunisia e Bangladesh. Proprio con il Bangladesh il Governo aveva interrotto i collegamenti via aereo per il rischio di contagio, eppure il trasporto via mare era aperto e avanzava a passo spedito.
I migranti che sono arrivati, oltretutto, si sono ritrovati ammassati negli hotspot, in numero molto superiore alla capacità massima consentita. Con l’impossibilità di distanziamento sociale, il virus si è diffuso. Ha colpito anche il personale, che a sua volta ha contagiato i familiari. Ma non è finita qui. Molti migranti si sono allontanati dalle strutture in cui dovevano trascorrere la quarantena o erano in attesa dell’esito del tampone, disperdendosi nel territorio e diffondendo a macchia di leopardo il virus.
Gli arrivi sulle coste di Lampedusa non sono però finiti. Tra sabato e domenica sono arrivate 250 persone in meno di dieci ore.