‘Se cammini sotto la pioggia, una luce in fondo al tunnel fa comodo’, per Pierfrancesco Favino la chiesa, così come il teatro rappresentano un respiro di sollievo ad un mondo messo a dura prova.
Servono competenze per andare avanti e il mondo dello spettacolo vorrebbe poter mettere le proprie a disposizione, al servizio della gente comune e del loro morale.
Nella prima ondata la gente ha reagito con messaggi di ottimismo, i celebri striscioni ‘Andrà tutto bene’ appesi alle finestre delle case di Palermo e di Bergamo, ma anche gli appuntamenti sul balcone alle ore 18 per intonare insieme le canzoni della storia della musica italiana. Il segreto per l’attore fresco di vittoria come miglior attore al Festival di Venezia, è che gli italiani hanno un grande privilegio, riuscire a trovare sempre il lato leggero in ogni cosa.
Sulle reazioni estreme e a tratti violente, per Favino ancora una volta sono il cinema, il teatro, la cultura in generale che possono dare un grande contributo e aiutare a dare sollievo. L’attore si è battuto per le proteste di Unita, il gruppo che riunisce i 74 mila lavoratori della filiera cinematografica, che ha chiesto al ministro Franceschini e al Governo un intervento per sostenere un settore in ginocchio.
