L’ex giudice Silvana Saguto, già radiata dal Consiglio superiore della magistratura, era diventata una sorta di manager di affari illeciti: affidava incarichi a persone mirate e in cambio otteneva dei benefici. Lo ha confermato il Tribunale ieri.
Come un manager che si rispetti, aveva al suo cospetto numerosi collaboratori. Dal marito, l’ingegnere Lorenzo Caramma che ha ricevuto incarichi dall’avvocato Cappellano Seminara, all’ex prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, solo per citarne alcuni.
Ieri il Tribunale di Caltanissetta ha condannato l’ex giudice a otto anni e sei mesi per corruzione e abuso d’ufficio, caduta l’accusa di associazione a delinquere. Dovrà anche risarcire la Presidenza del Consiglio dei Ministri con mezzo milione di euro.
I giudici hanno stabilito che un “sistema Saguto” esisteva ed era ben radicato. Tantissimi i favori ricevuti concessi in cambio di benefici per sé e per la sua famiglia.