Opposte le strategie dei due concorrenti alla Casa Bianca. Trump incrementa i comizi nel rush finale prima dell’Election Day, mentre Biden si defila.
Il tycoon tiene fino a cinque comizi al giorno, ieri è toccato a Michigan, Wisconsin, Nebraska e Nevada. Tutti Stati (tranne il Nevada) in cui nel 2016 ha avuto la meglio. Biden è stato fermo per il weekend e ieri ha tenuto un rally in Georgia, stato repubblicano, dunque ha agito in attacco.
I democratici si affidano a quanto emerge dai sondaggi e pensano di essere in grande vantaggio. Gli spin doctor di Biden gli hanno consigliato di visitare solo alcuni stati chiave, l’obiettivo è quello di consolidare la preferenza dei suoi sostenitori, aumentando il margine ed evitando il più possibile l’errore. Un grande passo falso sarebbe quello del Covid-19, su cui è stata costruita una grande parte della campagna. Se Biden dovesse contrarre il virus, sarebbe un grave problema, oltre che per la sua salute, anche per il suo futuro.
Il portavoce di Trump Murtaugh si è detto invece soddisfatto dell’annuncio dell’avversario di voler chiudere l’industria petrolifera. Il settore vale 19 milioni di posti di lavoro, di cui 600.000 in Pennsylvania. È convinto che i dem abbiano fatto troppo affidamento sul voto postale e che riceveranno brutte sorprese. Già in alcuni Stati come la Florida lo scarto è diminuito (da 19 a 6 punti) e Trump continua a raccogliere voti.