Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha anche funzioni di autorità antitrust e ha deciso di aprire un procedimento giudiziario nei confronti di Google. Il colosso hi-tech è accusato di detenere un monopolio illegale, soffocare la concorrenza, impedire l’innovazione.
L’altra grande offensiva dell’antitrust americano risale al 1998 ed è stata mossa nei confronti di Microsoft.
Google è considerato un “gatekeeper” (guardiano d’ingresso) di tutte le attività che svolgiamo online. Ha stipulato accordi con i grandi produttori di smartphone, come Apple, che prevedono che in tutti i device siano installate di default le app di Google, invitando così gli utenti a preferirle alla concorrenza.
L’80% della pubblicità digitale transita sul motore di ricerca Google, per le navigazioni in rete Google Chrome domina con il 65%. Per il Dipartimento di Giustizia il monopolio di Google sarebbe un danno per tutta l’economia americana e pregiudicherebbe l’ascesa di altre startup e di ulteriori idee di giovani innovatori.
Google ha controbattuto attraverso le parole del suo legale, affermando che le persone utilizzano le loro app perché vogliono farle e non perché siano obbligate.
Si presuppone che la diatriba legale avrà tempi lunghi. Nel caso Google dovesse perdere, sarà costretta a rivedere i suoi comportamenti.