«La recrudescenza dei contagi sommata a un calo degli ordini non fanno ben sperare per il quarto trimestre» così il numero uno di Confindustria Carlo Bonomi si è espresso a Repubblica sulla critica situazione che sta attraversando l’Italia.
Il governo stima una crescita del pil nel terzo trimestre del 13,6%, mentre Bankitalia parla di una crescita intorno al 12%. Si vedono già le battute d’arresto e l’illusione di una ripresa sembra già essere svanita. I consumi elettrici sono calati nei primi nove giorni feriali di ottobre del 6,7% rispetto a settembre, il traffico stradale di mezzi pesanti ha avuto un calo del 10,3% e i passeggeri in transito a Linate e Malpensa sono passati dal -64% di agosto al 71%.
Secondo Ernst & Young nel settore della ristorazione e dell’abbigliamento, si registra un peggioramento con un calo del 13,5% sul 2019 contro il -11,9% di agosto.
Secondo i vertici di Confindustria, la ripresa avviene a macchia di leopardo. Tengono per esempio le aziende di arredamento (con lo smartworking bisogna ripensare alle proprie case), ma i coprifuoco in Francia o le limitazioni in Spagna porteranno ad un brusco freno dell’export.
Il vero problema è l’incertezza che porta gli italiani a non spendere e le aziende a frenare gli investimenti.