In Italia il vero distanziamento sociale è tra chi è dentro la comunità e chi è privo della capacità di spesa necessaria per acquisire beni divenuti essenziali tra cui, durante l’epidemia sanitaria, hanno acquistato peso tutti i device tecnologici.
E’ quanto emerge dal terzo rapporto Auditel-Censis presentato al Senato. Nel 2019 sono quasi tre milioni e mezzo le famiglie italiane che non dispongono di collegamento ad internet e che quindi sono state impossibilitate a svolgere qualsiasi tipo di attività on line; ma sono solo 300.000 le famiglie in cui c’è almeno un occupato o uno studente che risultano prive del collegamento.
Nel 2019, a fronte di una media Italia del 55,0% di famiglie che dispongono della banda larga su rete fissa, questa è presente nel 77% delle famiglie che si collocano nella fascia alta e medio-alta e solo nel 19,8% di quelle con livello socio-economico basso.
Sono quasi 6 milioni le famiglie che si collegano al web solo con smartphone e, conseguentemente, non possono garantire la qualità delle loro prestazioni a distanza: nel 76,9% delle famiglie di livello socioeconomico basso non è presente in casa neppure un pc fisso o portatile o un tablet collegato a internet, quota che è del 10,2% tra quelle di livello socio-economico alto.