Il Museo Egizio di Torino ha messo a disposizione online la sua collezione di papiri, tra le più importanti al mondo e la più ricca dell’epoca pre-ellenistica.
Reperti sempre più difficili da conservare e sconosciuti ai più. Per questo il Museo torinese in collaborazione con le università di Monaco, Leiden, Uppsala, Basilea, Liegi, Copenaghen e Lipsia ha lanciato nel 2015 il progetto Turin Papyrus Online Platform (Tpop). L’iniziativa ha ricevuto l’European Heritage Award / Premio Europa Nostra, di cui ieri si è svolta la cerimonia di consegna.
Il viaggio in digitale nel mondo papiraceo prevede più step. Il restauratore estrae i frammenti degli scritti e li mette in sicurezza, questi vengono poi convertiti in immagini digitali e inseriti in una banca dati in cui vengono registrate provenienza, caratteristiche fisiche e presenza di eventuali scritture o disegni. Sulla piattaforma Tpop è possibile per chiunque accedere ai dati e alle immagini conservate.
In questo progetto all’avanguardia, il Museo di Torino ha contato anche su un subprogramma con l’università di Basilea e di Liegi con il quale ha finora digitalizzato 1800 frammenti che sono stati ricomposti come puzzle.
Con questi progetti, la cultura in Italia diventa sempre più accessibile. Un patrimonio restato nascosto per anni è ora molto più vicino ai suoi fruitori.