Alice Brignoli, 43 anni, è la ragazza di Lecco arrestata nel campo di Al Hol poche settimane fa, che si era detta “felicissima” di tornare in Italia, seppur la sua destinazione fosse il carcere.
Sta scontando in Italia la pena per terrorismo internazionale, mentre i suoi quattro figli, di cui l’ultimo ha solo pochi mesi, sono stati affidati al Comune di Bulciago, nella provincia lombarda dove Alice è cresciuta. La madre li avrebbe educati al radicalismo islamico portando avanti le posizioni estremiste del marito, morto in guerra.
Alice e la sua famiglia hanno lasciato l’Italia nel 2015 alla volta della Siria, perché qui non si sentivano più a loro agio. Erano felici di “vivere veramente l’Islam e quindi esprimersi liberamente, questa è la vera libertà non l’illusione in cui vivevamo”, scriveva Alice alla madre. Il sogno si era presto infranto, in Siria non avevano trovato casa e scuola ad accoglierli, ma la guerra. Quella guerra in cui perse la vita il marito.
Secondo il gip, la donna ha istruito i figli al fanatismo islamico. La triste dimostrazione è una foto del figlio di 7 anni con in mano un fucile, che Alice ha cercato di sminuire, affermando che solo il marito combatteva e veniva addestrato, e non i figli.
Nulla da fare, il gip non le ha creduto e ha affidato le quattro giovani vite al Comune, con la speranza che possano presto ritrovare una realtà solida in Italia.