FINANZA

Intesa Sanpaolo, utile record a 8,7 miliardi

Intesa Sanpaolo ha chiuso il 2024 con un utile netto di 8,7 miliardi di euro, a fronte di circa 900 milioni allocati a valere sull’utile ante imposte nell’anno. Il dato è superiore del 12,2% rispetto ai 7,7 miliardi del 2023. E ha proposto dividendi complessivi per 6,1 miliardi di euro (3 miliardi di acconto dividendi sull’anno scorso pagato a novembre 2024 e proposta di 3,1 miliardi di saldo dividendi 2024 da pagare a maggio 2025) e un buyback di 2 miliardi di euro da avviare a giugno 2025, previa autorizzazione della Bce. «Abbiamo più che conseguito i nostri obiettivi mentre entriamo nell’ultimo anno del nostro piano. Abbiamo ottenuto il miglior anno di sempre e siamo pronti per essere una banca con un risultato netto ben superiore a 9 miliardi», ha detto il ceo di Intesa Sanpaolo, Carlo Messina, nel corso della conference call con gli analisti finanziari. (Corriere)

«Noi non abbiamo bisogno di acquisizioni – ha aggiunto Messina -. Sono orgoglioso dei risultati, la nostra solida redditività ci posiziona ai vertici mondiali anche per quanto riguarda l’impegno nel sociale. Agli azionisti abbiamo già distribuito 24,6 miliardi agli azionisti, rispetto ai 22 miliardi previsti nel piano».

Intesa rivede di nuovo al rialzo il target 2025, già migliorato in occasione dell’ultima trimestrale: l’utile ora è visto «ben oltre i 9 miliardi» a fronte della stima precedente di circa 9 miliardi. Per il 2025 si prevede: ricavi in crescita, con resilienza degli interessi netti; incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa, basato sulla leadership del gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory; crescita degli utili da trading; costi operativi in riduzione, nonostante gli investimenti in tecnologia, con accordo sindacale riguardante l’Italia, per 4.000 persone prossime all’età pensionabile in uscita volontaria entro il 2027, di cui 2.350 entro il 2025 (circa 950 già uscite al primo gennaio 2025), e 3.500 giovani da assumere entro il primo semestre 2028.

L’esposizione del gruppo verso la Russia è in ulteriore riduzione, di
circa l’ 89% (oltre 3,2 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa
allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi : i crediti cross-border
verso la Russia, si evidenzia, sono in larga parte in bonis. Sul fronte
della tecnologia, la banca stima un apporto aggiuntivo al
risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro,
non previsti nel Piano d’ impresa 2022-2025.

Redazione

 

 

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