A ottobre 2024 Istat ha stimato una flessione congiunturale più ampia per le esportazioni (-1,9%) rispetto alle importazioni (-0,3%). La diminuzione su base mensile dell’export è marcata per i mercati extra-Ue (-3,2%), contenuta per l’area Ue (-0,7%). Nel trimestre agosto-ottobre 2024, rispetto al precedente, l’export cresce dello 0,6%, l’import dell’1,1%. (La Stampa)
A ottobre 2024 l’export cresce su base annua dell’1,6% in termini monetari, mentre è pressoché stazionario in volume (-0,1%). La crescita delle esportazioni in valore è sintesi di un incremento per i mercati Ue (+3,7%) e di una moderata flessione per quelli extra Ue (-0,7%). L’import registra una crescita tendenziale in valore contenuta (+0,4%), sintesi di un aumento nell’area Ue (+3,9%) e di una contrazione nell’area extra-Ue (-4,0%); in volume, le importazioni aumentano dell’1,2%.
Su base annua, i paesi che forniscono i contributi maggiori all’incremento delle esportazioni nazionali sono: Turchia (+33,5%), Regno Unito (+10,8%), Francia (+4,4%), Spagna (+8,0%) e Belgio (+10,3%). All’opposto, Stati Uniti (-11,8%) e paesi OPEC (-17,6%) forniscono i contributi negativi più ampi.
Nei primi dieci mesi del 2024, l’export registra una lieve flessione su base annua (-0,5%): a contribuire sono soprattutto le minori vendite di autoveicoli (-14,5%), coke e prodotti petroliferi raffinati (-15,4%) e metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-4,3%).
Il saldo commerciale a ottobre 2024 è pari a +5.153 milioni di euro (era +4.495 milioni a ottobre 2023). Il deficit energetico si riduce a -4.706 milioni, da -5.204 milioni dell’anno prima. L’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici aumenta da 9.700 milioni di ottobre 2023 a 9.860 milioni di ottobre 2024.