In occasione di “Torino Tech 4.0”, Tappa conclusiva de “L’Alfabeto del futuro”, il CEO Carlo Messina è stato intervistato dal Direttore de La Stampa Andrea Malaguti. Di seguito alcuni estratti del suo intervento, a partire dalla relazione di Intesa Sanpaolo con innovazione e tecnologia:
“Noi abbiamo sempre avuto, negli ultimi anni, una visione molto attenta ai fenomeni dell’innovazione, della tecnologia e dell’AI, e questo è diventato il completamento del nostro modo di essere un soggetto leader in Europa. Già avevamo un modello di business che si è rivelato vincente – basato su Wealth Management, Protection e Advisory – ma abbiamo aggiunto la tecnologia quale elemento alla base della prospettiva strategica del nostro Gruppo”. “Abbiamo iniziato un programma di investimento fortissimo, sia in termini finanziari sia di persone: oltre 2.000 persone assunte negli ultimi 2 anni e forte investimento nella piattaforma tecnologica isytech, che è la piattaforma del futuro della banca, basata su cloud e dove stiamo già migrando molte delle nostre transazioni. Un elemento differenziale sia per garantire il servizio ai clienti e il posizionamento della banca rispetto ai competitor fintech nel futuro, sia per la capacità di riuscire a ridurre la base di costo dell’azienda ed essere molto più competitivi nel contesto europeo” – Commenta Carlo Messina, ad Intesa Sanpaolo (La Stampa)
Si tratta inoltre “di uno dei motivi per cui oggi siamo tra le primissime banche in Europa” e la “migliore in termini di rapporto tra valore di borsa e patrimonio dell’azienda”, “un fattore di riconoscimento da parte degli investitori internazionali che non solo il modello di business ma anche l’investimento in tecnologia è considerato la chiave strategica per il futuro”.
“Che lo sviluppo della tecnologia sia inevitabile e che l’utilizzo dell’intelligenza artificiale sia un fattore competitivo è indiscutibile. Poi dipende dall’utilizzo che ne viene fatto e anche dalla capacità di individuare delle modalità di rafforzare l’occupazione dell’azienda attraverso la valorizzazione della tecnologia”. “Intesa Sanpaolo ha assunto oltre 4.000 persone dal 2021 e ne assumeremo altre 3.500 nel corso dei prossimi anni”. “Uno dei compiti è individuare dove l’intelligenza artificiale può consentirti di avere nuovi posti di lavoro” ma insieme è necessario trovare delle modalità per cui si possano creare opportunità diverse, “mantenendo le persone all’interno delle organizzazioni”: “l’investimento nel Sociale, per noi, è una frontiera di sviluppo dell’attività per le persone della Banca”, dichiara Carlo Messina in una nota.
“Le aziende devono riuscire a incidere sul Sociale negli ambiti in cui operano. Un’azienda che genera la redditività che genera Intesa Sanpaolo – e non siamo solo noi in Italia a generare una redditività elevata – non può non porsi il tema di grandi progetti sociali a vantaggio della comunità.” Inoltre, le aziende che generano una forte redditività “devono aumentare gli stipendi ai propri dipendenti: questo è l’unico modo per contribuire realmente alla crescita e alla differenza nelle dinamiche del PIL del Paese”. Intesa Sanpaolo “è leader nella creazione di valore: abbiamo pagato negli ultimi 10 anni 31 miliardi di euro di dividendi ai nostri azionisti” ma “dall’altra parte, ci poniamo il tema delle donazioni da fare a chi ha bisogno: solo negli ultimi anni abbiamo fatto 50 milioni di interventi dando da mangiare a chi ha più bisogno nel nostro Paese, piuttosto che destinando 1,5 miliardi di donazioni e interventi sul Sociale”. “Credo che dovrebbero farlo tutte le aziende” e “questo migliorerebbe strutturalmente le condizioni del PIL di ogni Paese”.