La sfida più importante è quella dell’energia. E, soprattutto, della società energetica regionale giacché, ancora oggi, l’isola deve superare il gap che limita attività industriali e manifattura. Non a caso proprio la questione energetica e i costi elevati dell’energia sono al centro di importanti vertenze che interessano il polo metallurgico del Sulcis, dove ci sono in ballo investimenti e interventi che superano il miliardo di euro. A disegnare il quadro energetico e industriale della Sardegna per i prossimi anni è l’assessore dell’Industria Emanuele Cani, alle prese con i dossier più spinosi che riguardano il settore produttivo dell’isola. Primo passo, annunciato da tempo è proprio il progetto per l’Agenzia sarda per l’energia. Un nuovo organismo (è in fase di valutazione la formula giuridica che potrebbe essere agenzia o società controllata) «per dare risposte alle imprese e alle famiglie dell’isola», superando il divario con le altre regioni determinato anche dalla mancanza del gas. (Sole 24 Ore)
«Cosi come altre regioni d’Italia la Sardegna si candidata ad avere la sua agenzia energetica – dice Cani –. Diciamo che dovrà essere lo strumento attraverso cui diamo ai sardi quello che devono giustamente avere e non hanno mai avuto dallo sfruttamento delle loro risorse propedeutiche alla produzione di energia da fonti rinnovabili».